Tutti i tempi coincidono: mentre il telefono suona libero io vago per l’appartamento aspettando di incontrarli. Finalmente risponde e come per magia spuntano tre cani da una stanza e si precipitano a farci le feste fermandosi attorno al tavolo da pranzo davanti a me. Uno dei cani poggia le zampe anteriori sulla panchina a fianco al tavolo e mi fissa: è simile ad un cucciolo di pastore tedesco ma nero con i dei riflessi rossi. (1.)
Gli inviati siamo io e la mia ragazza e l'appartamento è tutto, interamente bianco.
Esco dall'appartamento e comincio a volare in giro: c'è una atmosfera crepuscolare, una luce grigiastra ma brillante. (2.)
Volo tra gli alberi e ad un certo punto vedo dei rami stretti: allora chiudo gli occhi ed immagino di ridurre le mie dimensioni per poter passare meglio: così accade e salgo in quota emergendo dal giardino per poi scendere in picchiata e tornare su dalla rampa di accesso ai garage.
Qui vedo una pozzanghera dove si riflettono il cielo ed i rami degli alberi che costeggiano il giardino: decido quindi di entrare nel mondo d'acqua, e nuovamente, per un attimo, chiudo gli occhi e mi tuffo.
Qui il mondo cambia completamente: è più luminoso intenso i colori più vividi e le figure meglio definite.
Nuoto tra quelli che sembrano dei tunnel per arrivare fino ad una grande sala che comunica con tre grosse stanze chiuse da sbarre. Sembra un vecchio sistema fognario, ora asciutto e pulito: è come se ci fosse una barriera a bloccare l'acqua in questa sezione. (3.)
La stanza di fronte a me contiene una grossa cassa di legno massiccio ed una calma, imponente tigre avvinghiata sopra.
1. decisamente un memento alla volpe incontrata la sera prima in macchina al ritorno da San Luca.
2. il luogo ricorda il condominio dove vivevo con i miei.
3. io stesso mi sento asciutto nel sogno.