Ora siamo a casa di qualcuno: un misto tra l'appartamento di mia nonna e quello di mio zio più giovane: stiamo selezionando tutti gli oggetti che dovremo poi portare al magazzino, e vedo due mie chitarre (che in realtà tengo a casa mia) di cui una acustica dalla forma simile a quella di una custodia, e l'altra elettrica tigrata (non posseggo una chitarra elettrica con stampato un motivo a pelle di tigre).
Poco tempo dopo (forse è passato un giorno nel mondo onirico) partiamo in macchina per la destinazione dove si svolgerà la cerimonia. Arrivati troviamo un parcheggio in salita con la pavimentazione a pietre simili a quelle dei marciapiedi del mio paese natio: in alcuni punti, equidistanti, sono presenti delle piccole aiuole con le pietre di color magenta invece che bianco e sarebbero per parcheggiare la macchina, anche se ci entra solo per metà.
Durante il sogno ho avuto il dubbio che il nostro autista avesse sbagliato a fare manovra: era un uomo anziano dai capelli corti e grigi, che avrebbe anche potuto essere mio nonno materno (anche lui morto da tempo).
L'auto era una grossa monovolume famigliare di colore bourdeaux metallizzato. Dopo aver parcheggiato, bruscamente in quanto il guidatore è sceso in retromarcia da un dislivello di almeno una decina di centimetri, ci siamo diretti verso il cancello del deposito che scopro essere all'aperto.
Alla luce di questa scoperta, vedo che mio zio ha portato le mie chitarre ma io ci penso un momento e gli dico che già non ero sicuro di volerle mettere via e decisamente non lasciandole all'aperto.
Forse il magazzino ricordava vagamente lo stadio dove abbiamo cantato e suonato all'aperto per il THAT'S LIVE di ROCKIN'1000.