Stiamo per sederci quando il cliente lo chiama al telefonino: lui ci scherza un po' e poi, una volta confermato che la strada è quella giusta, chiede quanto tempo da il navigatore come previsione. Il cliente deve aver risposto che ci avrebbe impiegato 3 ore, perchè il mio amico dice "Bravo, 3 ore! Intanto allora io pranzo eh ..."
Dopo i bagordi del pranzo, bevute, festeggiamenti faccio ritorno a casa, in una zona simile a Castel maggiore, un po' alticcio per l'alto consumo di alcolici ad alta gradazione, reduce dall'aver mangiato un gelato al cioccolato.
La mia dimora pare anch'essa una locanda: ha tre accessi, tutti con una porta che ricorda quella della casa della mia compagna, ed una specie di letto a baldacchino appena davanti all'entrata sul marciapiede.
Io mi fermo proprio qui a dormire, coprendomi con le lenzuola freak.
La mattina entro, mi preparo ed esco provando a chiudere ma mi rimane la maniglia in mano. Allora, dopo due o tre tentativi, provo a girare lo scrocco con le dita e noto con meraviglia che funziona.
In quel preciso momento arriva la mia compagna e cominciamo a parlare con un signore che la sera prima stava facendo una grigliata, sempre sul marciapiede.
Lui vuole farne un'altra per noi ed inizia a scaldare la griglia: è un grosso vano sotterraneo con diverse grate in ferro da cui esce un forte calore, tanto che fa calare del lardo dall'apertura tramite una grossa cassa in metallo verde smeraldo con un lato a scivolo, ed inizia a sfrigolare quando la sbilancia verso l'interno della griglia. Dice che è un suo trucchetto per rendere tutto più gustoso e profumato.
Non ricordo se prima o dopo il ristorante, forse proprio al ristorante, noto delle
scatole di farmaci dal nome curioso: "Erogente, Erogentis", ecc. ecc.
Dovrebbe derivare dal latino "Ero"=io e "Gentis"=gara.