Ad un certo punto comincia a girare la voce che all'interno di queste ultime siano stati nascosti dei pacchi molto importanti, ma non si sa né da chi, né cosa contengano.
Io in qualche modo riesco a metterci le mani e lo metto al sicuro in un vano segreto del mobile alla reception sul retro, un luogo in penombra, illuminato dalla luce artificiale di una vecchia lampada in ottone.
Sia io che il mio collega veniamo visitati, interrogati sdraiati vestiti su di un lettino con una luce da sala operatoria.
Per fortuna in qualche modo, senza volere, i sospetti vengono deviati da me sul padrone della sede dell'albergo dove lavoro, un uomo alto con i capelli corti grigi.
In questo modo le indagini vengono messe in stallo sufficientemente a lungo perché i buoni arrivino in tempo per riuscire a recuperare tutti i pezzi e io ed il mio amico siamo entrambi sani e salvi.