L'ultimo nascondiglio che ricordo era sottacqua: non respiravo, nè sentivo umido, freddo; era come se mi cercassi e sentissi da solo (1.).
Sentivo la voce e la presenza dell'altro sicario mandato ad uccidermi, ma continuavo a nascondermi in maniera ineccepibile e a rimanere invisibile ai suoi occhi.
Una volta ero appeso sotto le tavole del molo, un'altra dietro una siepe lungo la riva, l'ultima nelle acque torbide poco sotto il molo, sul confine tra luce ed ombra, in mezzo alle alghe ed al terriccio in sospensione smosso dal movimento di queste ultime.
Ambientazione:
Il sogno si svolgeva tutto intorno ad un molo. C'era stato un inseguimento nel bosco prima, e ricordo di esser arrivato al moletto di legno, al chiar di luna, ed essermi ingegnato a nascondermi come meglio potevo in fretta e furia, con la consapevolezza di esser inseguita/o.
1. Un po' come se la mia visuale passasse da lei, all'assassino che mi cercava. Un incubo non spaventoso.