Dopo cena lei mi manda dal figlio, nello spogliatoio degli uomini, a dirgli che lo aspettiamo fuori per poi andare a casa (credo fosse già finita la partita, oppure era solo per avvisarlo). Lui sembra un po' più cresciuto di quando non sia alto al momento, ed i suoi compagni di squadra sono alti e robusti: dimostrano tutti almeno 15-16 anni. Entrato nello spogliatoio rimango un attimo fermo perche trovo tutti senza maglietta e pantaloni ma fortunatamente sono già tutti lavati e o in mutande oppure con un asciugamano intorno alla vita. Entro, cerco il figlio della mia compagna, lo avviso e poi esco ripassando dalla porta aperta che comunica tra le docce e lo spogliatoio: c'è un ragazzo biondo con gli occhi azzurri e lo urto involontariamente con la spalla. Avanzo senza pensarci e non chiedo scusa (facendoci caso dopo, in quel momento ero senza maglietta anche io) e mentre cammino verso l'uscita lui indispettito mi da dei lievi buffetti in mezzo alle scapole, che fatico a sentire non fosse per il ticchettio del dorso della sua mano sulla mia pelle. Lui, ancora più infastidito dal fatto di essere ignorato, aumenta gradualmente la forza dandomi un'inerzia maggiore nei miei passi che aumentano di velocità e ampiezza.
Io continuo a far finta di niente (un po' volente ed un po' no) e proseguo in direzione della porta, svegliandomi.