Siamo io, lei, il padre di suo figlio ed un altro ragazzo piuttosto giovane e dal fisico atletico: capelli corti, pettorali scolpiti con i peli del petto leggermente accorciati che spuntano dalla maglietta attillata.
Sembriamo in confidenza tanto che ci diamo delle pacche gioviali da umorismo di camerata: io sono seduto nel mezzo, in terra ai piedi di un grosso divano a ferro di cavallo, con due penisole. Alla mia destra è seduta lei, in fondo sulla punta della penisola di destra il padre di suo figlio: è vestito di scuro e sembra quasi scocciato infatti sta quasi sempre girato verso la televisione e comunque è seduto in alto e lontano da noi.
Si fa l'ora di salutarci ed io chiedo cosa vogliono fare con la partita: se la salvo per far giocare poi l'ex compagno con il figlio, o cosa. Lei intanto è al telefono e rende partecipe il suo attuale compagno, e alla fine decide che posso salvare la partita così ci giocherà lui (se ricordo bene, nel sogno si chiamava Derek).