Qui lui mi lascia un momento da solo per andare a salutare sua moglie e suo figlio ed io colgo l'occasione per ingannare l'attesa guardandomi attorno: la porta è una vecchia porta di legno sottile laccata di bianco e subito dietro c'è un grosso tubo in ghisa, forse dell'impianto idraulico/di riscaldamento, con delle giacche di pelle appese ognuna alla sua gruccia attaccata a sua volta ad una delle staffe che sostiene il tubo vicino alla parete. C'è della polvere sia sul tubo che sulle grucce ed in parte anche sui colli delle giacche. Io rimango allibito ed il sogno
In realtà le finestre sarebbero vecchie ed a due ante, strette e lunghe. In questo caso invece, nel mondo onirico, ci sono due grosse vetrate scorrevoli da cui è possibile vedere fuori . Ci sarebbero dei vecchi palazzi piuttosto alti, ma ora non vedo altro che la notte scura e la pioggia che scroscia insistente con un intermezzo di foglie.
Però sento un rumore insolito, troppo forte per essere dovuto alle gocce d'acqua o al fogliame spinto dal vento: in effetti ogni tanto, a distanza di qualche secondo, vedo quello che sembra un animale sbattuto contro il vetro. Incredulo mi fisso all'entrata della sala ad osservare più attentamente e dopo due o tre ripetizioni della stessa scena riesco a vedere, anche se in maniera un po' confusa, che si tratta di un topo: un grosso topo grigo con un'espressione alla "Ratatouille" che viene suo malgrado sbatacchiato contro la finestra e non riesce a liberarsi a causa della fortissima spinta del vento.
Mia nonna, più giovane, bassa (e carina devo dire) è da poco uscita a fare delle compere ma la vedo ritornare immantinente, volando come a cavalcioni di una scopa, fuori proprio dalla stessa finestra, con delle risate malefiche, anche se non troppo spaventose, e mi incita gridandomi "adesso vengo a prenderti" (o qualcosa sui generis).
Scappo subito fuori dalla sala diretto verso la porta, ma prima devo passare dalla larga e buia anticamera . Qui vedo la porta del bagno che è chiusa ma passa una luce dalle grosse fessure ai lati: mi accosto per guardare all'interno e vedo la signora sospesa di fronte alla finestra aperta e le mani che, come separate dal corpo, si dirigono verso di me per prendermi cercando di passare proprio dalle ampie intercapedini sugli stipiti.
Io faccio uno scatto, ma vengo preso e fermato dalla mano della donna: infatti quello che prima sembrava un tranquillo signore vestito di scuro seduto su una sedia, poggiata alla colonna che divide la sala dalla camera, ora è stato sostituito, scambiato dalla strega. Io mi fermo e la guardo riuscendo a prendere il controllo nel sogno e le faccio una battutina ironica dandole del tu: lei risponde divertita, molla la presa e ...
... ed il sogno finisce! :)
PS: la signora era di mezza età, sulla cinquantina, di bell'aspetto. Aveva un bel fisico, capelli ricci castani a caschetto ben tenuti ed indossava un vestito bourdeaux che le arrivava alle ginocchia.