A chi si immedesima molto, se non troppo, nel libro succede però che vivano la storia veramente, come in un secondo mondo virtuale, venendo letteralmente assorbiti dal libro.
Ad un ragazzino capita così: infatti viaggia per i corridoi della biblioteca, poggiato al suo ebook reader, completamente in trance, tanto che quando gli passa qualcuno vicino tenta di assorbirlo dalla bocca che gli è rimasta aperta.
Ha le fattezze di un bambino di pochi mesi, con gli occhi grandi da cartone animato,un piccolo ciuffo di capelli a forma di “c” ed un pigiama a righe orizzontali verdi, gialle e bianche.
Ora vedo uno degli androni della biblioteca, con tanti dispositivi di lettura per libri elettronici sul pavimento che scorrono come in un lento torrente: ve ne sono anche di grandi come schermi attaccati ogni tanto alle pareti. Per il resto il corridoio è buio se non per la luce emessa appunto dagli schermi.
Io, o il personaggio onirico-virtuale che sto seguendo, viaggio allegramente per gli androni della biblioteca saltellando di lettore in lettore, quando incappo nel succitato bambino: lui da subito cerca di assorbirmi risucchiando un piede del mio alter-ego virtuale. Mi rendo conto che è l’utente di cui ho sentito parlare e contraddetto cerco di liberarmi. Il bambino però è molto vorace, semi-cosciente, ed oppone una forte resistenza. Allora penso di cominciare a cercare di incorporarlo anche io partendo da un suo piede.
Lui si risveglia parzialmente e si alza ma continua a non mollare la presa. Io mi spazientisco ed oltre al piede gli prendo anche la testa, attaccandolo da due punti.
Per un attimo non si capisce chi abbia assorbito cosa e alla fine della lotta vedo il personaggio infante in quello pare essere l’atto di esultare, ma la sua pelle è tirata, quasi plastica, ed assume una colorazione marroncina (caffè) mentre la texture comincia come a sudare: il lettore berserk ha perso, mentre ha vinto Il mio alter-ego.
Ora succede una cosa strana: i nostri personaggi vengono come staccati dall’ambiente virtuale e vedo un essere vivente che è come una fusione tra me ed una ragazza mulatta.
Ha la testa leggermente allungata e a pera verso la punta, con capelli a doppio taglio dal colore castano rossiccio e gli occhi verdi.
La persona in questione è sconcertata quanto me che sono un semplice spettatore del sogno, e comincia a cantare: infatti adesso ci troviamo in un concorso musicale per cantanti e lei è una dei partecipanti. Dovrebbe essere la vincitrice ma poco dopo che comincia a cantare alla tivù in diretta mandano un gruppo di ragazzi che canta, rappa e fa bitbox tutto a cappella. La gente è indecisa su chi seguire ed io interrompo la mia performance per osservare, infastidita, lo schermo della televisione.
Il tutto avviene in una copia della vecchia casa dove vivevo con i miei genitori: la scena della tv infatti si verifica nella mia vecchia camera, però i pavimenti sono in marmo scuro invece che parquet e la metratura è notevolmente aumentata.