Appena sveglio ne parlo con la regina la quale non sembra convinta della mia premonizione ed inizia pertanto una lunga discussione a cui io prendo parte più o meno attivamente mentre studio il modo per farle capire che credo in quello che ho sognato.
Vedo una scena alle miniere, un’altra in cui siamo in giro a passeggio per la città, come tappa di passaggio o partenza per andare in un altro luogo alla ricerca di uno dei due segni.
Poco prima di svegliarmi ricordo di aver visto una specie di griglia a vapore, costituita da un quadrato con una rete metallica a maglie strette con un perimetro in legno scuro. In uno degli angoli c’è una rientranza nella rete, ricoperto da un pezzetto legno angolare, e mentre la disquisizione sui miei sogni sta arrivando all’apice interrompo la sovrana per estrarre dallo sfogo di vapore del forno il famoso uovo di cui sopra: è trasparente con un tuorlo verde fluorescente, tendente al giallo, ed esclamo “Atene ne uscirà vincitrice!”
Gommarossa: il canotto da strada
Lui chiama un altro mio amico, e collega, (M. Stellato) chiedendogli quando si possono vedere che deve dirgli una cosa: Stellino gli risponde “Subito” e allora Matteo parte a tutto gas con il suo natante e lo raggiunge in men che non si dica.
Noi assistiamo alla scena come fossimo un pubblico al cinema: il canotto si incastra tra la macchina e le coltivazioni che delimitano la strada bloccando la via a Marco, che sbotta sardonico dicendo “Beh, magari tra un minuto!”
E Matteo in tutta risposta “Eh! ... Ma tu hai detto subito!!”