Mentre mi avvicino a casa vedo arrivare un tecnico elettricista per i preparativi del matrimonio: era un uomo sulla 50ina, dai capelli color argento e gli occhi azzurri e luminosi, ed indossava una polo e dei pantaloni neri da lavoro.
Comincia a tendere un cavo elettrico come prolunga per la festa ed io decido di aiutarlo e srotolargli il cavo mentre lo tira attraverso il giardino comune, per portarlo alla villa al di là della recinzione (sul momento riordo di aver pensato osservando il piccolo camion ed il cavo -"forse è corta e le servirà un'altra prolunga").
La prolunga è spessa un paio di centimetri e di colore arancione vivo e sembra nuova, come se non fosse mai stata utilizzata: ogni volta che passiamo sopra un albero si forma come una specie di nodo che si intreccia con un ramo. La prima volta si incastra e lo sfiliamo, la seconda si forma il nodo ma ci fermiamo e lo sciogliamo prima che si attorcigli attorno all'albero, alla terza non mi faccio fregare e sciolgo l'intreccio prima ancora che si stringa e formi un nodo.
Ad un certo punto arriviamo alla fine del prato, al limite della rete: facciamo passare sopra il cavo ma arriva a malapena al di là del recinto, qualche centimetro sopra il vialetto di ghiaia. Al chè lui mi guarda dicendo quello che io avevo già pensato:
-"Oh, credo che le servirà un'altra prolunga!"
Senza proferire ulteriori parole ci diamo il commiato ed ognuno va per la sua strada: io, per la precisione, ritorno indietro sui miei passi, salgo le scale ed apro la porta di casa al calar del sole. Mentre sto per chiudere un corriere mi ferma per consegnarmi due buste: firmo e chiudo la porta.
Girandomi vedo un mio vecchio compagno di scuola seduto al tavolo del cucinotto, all'ingresso, che sta guardando un piccolo televisore portatile a colori a tubo catodico, come quelli di una volta.
Leggendo le buste ci metto qualche istante a realizzare di cosa si tratti: sono le foto del matrimonio, in una, mentre nell'altra c'è una lista degli invitati attaccata sul davanti con lo scotch, con le firme ed un commento di tutti quelli che come me non sono potuti andare per una motivazione economica: "E per così poco ..."
Esprimo ad alta voce quello che sto pensando a riguardo, sorridendo quando il mio amico mi interrompe, distogliendo lo sguardo per un momento, con un "Shhh! Sto guardando un video" per tornare subito dopo al suo televisorino.