Io schifato vado in bagno a controllare e vedo altri vermi nella ciotola, altri ancora in terra e addirittura mi pare di sentirne uno in testa che mi tira un capello dalla punta ...
Quando è troppo è troppo: chiudo le palpebre e decido di dare fuoco all'ossigeno in casa. E così succede: una volta riaperti gli occhi non c'è più traccia di vermi da nessuna parte.
Ora sono al ristorante con la mia compagna e mentre aspettiamo che ci servano decidiamo di fare un giretto sul trenino in sala: quest'ultimo non consiste in altro che una piccola locomotiva automatica che fa avanti ed indietro lungo un binario a forma di Omega schiacciato (come una specie di cappello da Zorro senza la chiusura). Le carrozze sono aperte ed hanno spazio appena sufficiente per due persone in piedi (o forse sarebbe per bambini e noi abbiamo deciso di giocare un pochino).(*)
Arriviamo alla fine del binario e stiamo per tornare indietro quando notiamo le due cameriere che finalmente sono arrivate per servirci.
Lungo il giro in retromarcia, nell'angolo la caposala deve passare proprio mentre stiamo girando ma è impedita dal passaggio del trenino: pertanto le chiedo scusa velocemente e decido di scendere il più in fretta possibile.
Adesso io e la mia compagna siamo in camera, molto in alto, probabilmente in albergo perchè io sostengo fermamente che ci sia una piscina fuori, al piano di sotto, per i clienti dell'albergo. Lei non ci crede: allora esco in balcone e gliela mostro: poi osservo il paesaggio e ricordo di aver già visto questa costruzione in un altro sogno ... e urlo con lei "siamo in un sogno: allora posso volare! Guarda ..." e mi lancio fuori dal balcone, con un pizzico di paura, restando sospeso nel vuoto in una posa simile a quella di un paracadutista mentre cade verso terra. Ridiamo per un momento insieme e poi decido di andare a fare un giro per scoprire un po' questo mondo.
Vedo molte colline verdi e poi dei binari (#dreamsign), molti binari: alcuni sospesi come fossero montagne russe, altri a terra, posizionati sulle colline. Sta passando un treno ed io voglio volarci sotto: parto in picchiata ed all'ultimo istante mi fiondo sotto le rotaie, passando in un intercapedine tra i binari stessi e la struttura che li sorregge (costruita in barre di acciaio).
Arrivo poi ad un punto dei binari dove c'è una specie di gabbiotto prefabbricato, chiuso con da una rete metallica ed un telone marrone da campo, ricavato nello spazio sottostante alle rotaie. Scendo di quota ed entro cercando di non farmi notare passando nella parte alta della porta, continuando a fluttuare lentamente sospeso in aria. Dobbiamo essere in tempo di guerra perchè noto diversi soldati tedeschi in divisa marrone scuro. Ad un certo punto una donna bassa e paffuta con i capelli grigiastri, la coda e degli spessi occhiali tondi mi nota: io decido di spaventarla volandole incontro in picchiata e la cosa pare funzionare dato che cade all'indietro ammutolita.
"Meglio levare le tende" penso, passatemi il giuoco di parole, e quindi volo via per carpire qualche altra informazione utile e perlustrare ulteriormente l'ambiente onirico.
Trovo un accampamento più grande del precedente, sempre costruito con la rete ed il telone marrone. Anche qui entro a spiare l'operato del nemico e dopo pochi minuti che volo rasente al soffitto vengo nuovamente scoperto da una donnina simile alla precedente: la storia si ripete ed io la spavento, lei cade, scappo e ... mi sveglio!
Nell'ultimo sogno sono con la mia compagna nella vecchia casa di mia nonna. Ci troviamo in sala che stiamo scherzando insieme e preparando delle tavole di compensato su un cavalletto per realizzarci un quadretto.
Ad un certo punto lei si sente male ed ha un mancamento: batte le mani sulle tavole di legno e poi cade rovesciandosi lentamente sopra un tavolo: cerco di raccoglierla per la testa d'istinto ma per non farle male ripiego sui piedi. In questo modo rallento la caduta e la poggio il più delicatamente possibile a terra.
Quando finalmente è sdraiata vedo che ha gli occhi in lacrime e sta farfugliando qualcosa, come una premonizione. Poi, come se si fosse ripresa, mi dice di non farci caso che era solo un sogno.